a) Il pre-partita Mezzo campionato dopo, Roma e Inter tornano ad affrontarsi e la situazione non sembra delle più propizie per noi. Nelle diciotto partite disputate nel frattempo, abbiamo rifilato ai giallorossi sei punti di distacco, questo è vero. Ma ora si gioca all'Olimpico, loro hanno recuperato tutti gli infortunati mentre a noi manca una valanga di uomini chiave, soprattutto davanti (Cassano, Milito, Cou, Alvarez, per non parlare di Wes o comunque del suo auspicabile sostituto). Abbiamo in organico un solo attaccante abile, costretto a giocare, in teoria, da punta centrale senza averne le caratteristiche, più un giovane considerato acerbo (tanto è vero che ne è stata programmata la cessione temporanea) e un anziano, preso per pochissime lire, nella speranza che, non subito, ma dopo una cura di restauro atletico, possa regalarci qualche partita accettabile. Sappiamo che loro partono come minimo in vantaggio di un gol che sarà gentilmente regalato dall'arbitro; che qualche nostra azione pericolosa sarà fermata da fuori gioco inesistenti; che se un nostro giocatore avrà un colpo di tosse esagerato, verrà espulso e squalificato per tre giornate (oltre a quelle che saranno comminate a Samuel per responsabilità oggettiva). Sappiamo che loro giocheranno la partita della vita, perché una sconfitta li eliminerebbe definitivamente dalla lotta per la CL e che dispongono sicuramente di un impianto di squadra più collaudato e di una velocità di gioco superiore. Ci aggrediranno, non perché noi siamo pavidi e difensivisti, ma perché quando hanno la palla attaccano con otto giocatori. Soffriremo molto e se la linea difensiva, opportunamente protetta non saprà reggere, rischieremo una dura punizione. Sappiamo anche, però, che proprio questo modo sconsiderato di attaccare ha fatto perdere ai romanisti sei punti più di noi, perché chi sa resistere e ripartire, li trova in grave difficoltà. Peccato che ci manchino proprio gli uomini per ripartire e, volendo, anche gli uomini per lanciare la ripartenza. Dovremo puntare solo sulle incursioni del Guaro, al massimo su qualche puntata in fascia degli esterni e magari su qualche tocco vincente ravvicinato del Trenza. Le previsioni (mie personali) sono piuttosto nere. E il pessimismo aumenta quando leggo la formazione.Perché ha delle evidenti carenze, non perché si dovessero fare altre scelte.So che se Strama ha deciso così, dopo aver valutato la condizione dei giocatori disponibili, avrà avuto le sue buone ragioni.Non è né incompetente (come sono io, che esprimo opinioni dal di fuori e gratuite), né masochista. Il primo problema che scorgo è questo: contro un attacco a tre punte la difesa a tre è pericolosissima: lascia i tre difensori impegnati nell'uno contro uno.E i loro tre attaccanti sono: uno con la vena realizzativa di Osvaldo, uno con i numeri di Totti, uno con la velocità e l'estro di Lamela (eh, a volte nel calcio non sai cosa sia bene e cosa male: sia L'Inter che la Roma avevano Alvarez come prima scelta; perso Alvarez, ahimè, la Roma ha “ripiegato” su Lamela. Ehmmm!). Per di più loro terranno gli esterni larghi, favorendo l'inserimento in corsa dei centrocampisti, negli spazi centrali così aperti. Naga a destra è una soluzione obbligata, ma forse il jap (quello autentico) non è ancora al meglio e poi a destra si esprime meno bene. Oltre a non essere un fenomeno in fase difensiva. In mezzo, obiettivamente, affidare la ripartenza a Gargano e Zanetti è pretendere, sia pure per necessità, dai due giocatori operazioni per le quali sono negati.In mezzo, se in buona condizione, avrei preferito nell'ordine (al posto di Zanetti, che aveva giocato in pochi giorni due partite molto impegnative), Cambiasso, Mudi (lancia comunque meglio di Gargano, recupera meno palloni, ma è incontrista tosto) e infine Benassi. Giocare a Roma con un semi esordiente a centro campo è molto più rischioso che schierarlo in attacco. E quindi questa sarebbe stata la mia estrema scelta, fra i tre citati.Ma personalmente avrei messo un centrocampista in più (a questo punto sì che poteva essere Benassi) e tenuto fuori Livaja. La decisione di Strama si è rivelata giusta (oltre che coerente col suo credo: sempre tre giocatori offensivi) per quanto riguarda le fasi d'attacco; molto rischiosa quando difendevamo: nella prima mezz'ora abbiamo rischiato di andar sotto di brutto. Quanto agli altri, la mia idea era che Guarín gioca quasi sempre da solo, ma poiché cava spesso il classico ragno dal buco, restava la nostra unica speranza.Pereira avrebbe fatto sicuramente un numero spropositato di km, ma non ero certo che si sarebbe fatto trovare sempre pronto negli indispensabili raddoppi su Lamela. E in quel caso sarebbero stati guai grossi. Un ultimo elemento alimentava il mio pessimismo: guardando le panche, per un ruolo a caso; noi avevamo a disposizione Rocchi (700 mila euro), loro Destro (18 milioni). Qualcuno sostiene una verità inoppugnabile: nell'epoca di Pellegrini andavamo a Roma con attaccanti molto più forti.Vero.Ma a parte che i nostri attaccanti sono Cassano, Milito, eventualmente Cou e che Rocchi è solo la quinta punta, casualmente in campo, devo ammettere, da inesperto di calcio, che io preferisco vedere per qualche minuto Rocchi dopo aver vinto 5 scudi di fila, un triplete e un titolo mondiale, piuttosto che avere attaccanti di qualità e aver vinto uno scudo e forse una coppa Uefa. Ma sono certo di sbagliare.
b) La partita termina con il risultato di parita' post partita Teniamo la Roma a sei punti, non perdiamo rispetto a Lazio, Napoli Fiorentina. Senza considerare la juve, per noi fuori portata, lasciamo qualcosa solo al Milan, ma abbiamo una trasferta insidiosissima in meno. Il nostro destino resta ancora affidato a noi, soprattutto se recupereremo gli infortunati e aggiungeremo alla rosa almeno un tassello di qualità. Ho sempre detto che un regista può essere utile, ma non indispensabile (chi era il regista della Roma? De Rossi? Allora va bene).Ma questa squadra con un regista e con il recupero del miglior Milito per qualche mese, nonché di Cassano e in alternativa a lui di Cou, può fare piuttosto bene. Il regista è indispensabile, perché, diversamente, con questi uomini, mancano geometrie e organizzazione della manovra offensiva, essendo i centrocampisti e gli esterni solo incontristi e/o incursori. Lo stesso Guaro, ancora uomo chiave per noi, non sa alimentare la manovra offensiva, come un trequartista classico, e riceverebbe grande vantaggio dalla presenza di un uomo d'ordine alle spalle. La mia non è una palinodia. Se mi facessero scegliere tra un regista bravo e una punta potente, da 20-25 gol sceglierei tutt'ora la punta. Ma essendo un giocatore di tale profilo inarrivabile, per ora, la mia opinione di tifoso volgerebbe a una considerazione realistica del meglio nell'ambito del possibile.
scritto da: COSCENZA NERAZZURRA
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