La sconfitta per 2-1, all'inter, può andare anche bene, diciamolo. Tutto
sommato tiene aperta la contesa in vista della gara di ritorno, e dopo la prima
mezz'ora questa possibilità sembrava sinceramente solo un semplice esercizio di
fede e di speranza.
La prima mezz'ora dcevamo: disastrosa per l'ennesima volta contro i
giallorossi, a conferma che se la Roma gira a dovere, attualmente è più di una
spanna al di sopra della nostra squadra. Fortunatamente i giallorossi continano
a soffrire di discontinuità all'interno della stessa partita e si sa che, quando
cala il ritmo, la squadra di Zeman concede spazi che le squadre con un minimo di
idea di gioco, gambe, corsa e talento sfruttano per rimettere in piedi - e
spesso ribaltare - risultati che qualche minuto prima sembravano ormai
perduti. Non può farlo ovviamente l'Inter che di idee di gioco, gambe,
corsa e piedi (buoni) è carente, da qualche mese in modo
particolare.
Il gol di Palacio mi è sembrato piuttosto casuale (anche se le occasioni
tra la fine del primo tempo e la metà del secondo sono fioccate), ma il dato che
va obiettivamente analizzato è che la nostra squadra evidenzia sempre - e dico
sempre - una disarmante sensazione di improvvisazione e di precarietà
nell'impostazione della manovra, e di conseguenza i nerazzurri possono sfruttare
esclusivamente gli errori altrui per andare a rete e per portare a casa il
risultato.
ROMA-INTER 2-1 IL
CONCETTO DEL TEMPO
Non vorrei apparire troppo catastrofico e ripetitivo, ma al momento, da
questa squadra non possiamo aspettarci e sperare di ricevere nulla di
più.
Certo, essendo stato programmato tra tre mesi il ritorno della semifinale
(stendiamo un velo pietoso sulle relative considerazioni), il tempo potrà darci
una mano a ritrovare idee, brillantezza e forza per ripresentarci con un'altra
veste e con altre ambizioni al cospetto dei giallorossi.
Proprio sul concetto di tempo vale la pena di soffermarsi. Tre mesi per
il ritorno della semifinale ed una settimana alla fine del mercato. Un lasso di
tempo molto dilatato il primo, mentre molto ristretto è il secondo. Ho
l'impressione che l'impresa maggiore non sarà ribaltare il risultato di questa
gara d'andata, quanto rimettere in piedi con gli interventi giusti ed in soli
sette giorni questa squadra, inserendo in rosa elementi di valore, integri ed
adattti al famoso "progetto" a cui Stramaccioni fa spesso riferimento. Da questa
settimana potrebbe dipendere l'esito degli accadimenti che avverranno tra tre
mesi, ma anche quelli (senza qualificazione Champions) che avverranno nei
prossimi anni. A Moratti, Branca ed Ausilio, conviene non sprecare nemmeno un
minuto.
scritto da: COSCENZA NERAZZURRA
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